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IN UNA FRASE




                                  UN OMONE NELLA CASETTA!




                 Per farci capire con più precisione e per rendere più espressive

                 le nostre parole, mentre parliamo o scriviamo spesso  alteriamo
                 i  nomi, cioè li modifichiamo.

                 Per indicare un uomo grande e grosso, per esempio,
                 preferiamo dire  omone.

                 Per una casa piccola e graziosa scegliamo il nome  casetta.
                 Per riferirci a un pezzo di carta gettato come rifiuto usiamo
                 cartaccia.

                 I nomi modificati in modo da renderli più espressivi
                 si chiamano  alterati.




               1 Leggi il testo e spiega a voce il significato dei nomi colorati.

                   Durante la passeggiata

                   La signora Rosa si sistemò il  cappellino, poi diede una
                   lisciatina alle piume della coda. Era pronta. Si incamminò

                   lungo il viottolo che portava allo stagno e non smetteva di
                   lamentarsi delle erbacce taglienti. Aveva zampe delicate, lei!

                   Durante la passeggiata incontrò il signor Uberto.
                   – Buongiorno, Rosina! – la salutò quello.
                   – Buongiorno – rispose lei sbuffando. Uberto non le stava simpatico. Non tanto

                   per via di quei pelacci ispidi che lo ricoprivano tutto o dei dentoni aguzzi...
                            No: le dava più fastidio l’abitudine del cinghiale di raccontare storielle

                               spiritose, che però non la facevano ridere.
                                  – Ti ho già raccontato quella della volpe che incontra un leprotto? –

                                    cominciò infatti il signor Uberto, ma la signora Rosa lo interruppe
                                     scuotendo le ali.

                                     – Oggi non ho tempo, magari un’altra volta. Ciao! – disse.
                                     Quindi riprese a passeggiare dondolando.
                                     – Le oche non hanno il senso dell’umorismo! – sospirò il signor

                                    Uberto, e si mise in cammino scrollando il pesante testone.

                                                                                                               Maria Vago


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