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IL RACCONTO FANTASTICO
                                                                                                I L  R A C C O N TO  FA N T A S T I C O

                  – Sono qui, mamma! – gridò Tonino.

                  Ma la mamma non lo vide e non lo udì e continuò a scrutare
                  ansiosamente la strada alle sue spalle.
                  – Eccomi, papà! – esclamò Tonino quando fu in casa.
                  – Chissà perché Tonino tarda tanto... – disse il papà.
                  – Sono qui, sono qui! Mamma, papà! – gridava Tonino.
                  Ma essi non udivano la sua voce.
                  Tonino piangeva, ma a che servono le lacrime, se nessuno le vede?

                  – Non voglio più essere invisibile – si lamentava Tonino, col
                  cuore in pezzi. – Voglio che mio padre mi veda, che mia madre
                  mi sgridi, che il maestro mi interroghi! Voglio giocare con i miei
                  amici! È brutto essere invisibili, è brutto stare soli.
                  Uscì sulle scale e scese in cortile.
                  – Perché piangi? – gli domandò un signore anziano, seduto su
                  una panchina.
                  – Ma... lei mi vede? – replicò Tonino, pieno d’ansia.
                  – Ti vedo, sì. Ti vedo tutti i giorni andare e tornare da scuola.

                  – Ma io non ho mai visto lei.
                  – Eh, lo so. Di me non si accorge nessuno. Un vecchio pensionato,
                  tutto solo, perché mai i ragazzi dovrebbero guardarlo? Io per voi
                  sono proprio invisibile.
                  – Tonino! – gridò in quel momento la mamma dal balcone.
                  – Mamma, mi vedi? Vengo subito! – gridò Tonino pieno di gioia.
                  Abbracciò il vecchietto e disse: – Lei mi ha salvato.

                  – Eh, che esagerazione! – rispose il vecchietto.
                  Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi



                             C
                               APIRE
                   Mi piace CAPIRE
                    	Indica	con	una	X	se	ogni	affermazione	è	vera	(V)	o	falsa	(F).
                  	   	Tonino	desiderò	di	essere	invisibile	perché	non	sapeva	la	lezione.	 V 		 F

                  	   	Il	bambino	diventò	invisibile	ma	il	maestro	lo	interrogò	lo	stesso.	     V 		 F
                  	   	All’inizio,	era	divertente	fare	tutto	senza	essere	visto.	               V 		 F
                  	   	Poi	i	genitori	iniziarono	a	preoccuparsi,	e	Tonino	non	si	divertì	più.	 V 		 F
                  	   	Passò	un	signore	anziano,	e	nemmeno	lui	riuscì	a	vederlo.	               V 		 F
                  	   	Alla	fine,	Tonino	tornò	visibile	e	rientrò	a	casa	felice.	               V 		 F












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