Page 135 - PAROLA DI LIBRO 5 - LETTURE
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IL TESTO DESCRITTIVO
Non mi andava di dirlo così apertamente, e risposi che
mi domandavo solo perché non fosse tornata.
– Lulu – dichiarò Kamante – non è morta. Si è sposata.
Vive nella foresta con il marito. Ma si ricorda ancora di
noi; tante mattine torna qui a casa. Io le lascio dietro la
cucina il mais macinato e lei, poco prima dell’alba, arriva
dai boschi e se lo mangia. Viene anche il marito, ma lui
ha paura degli uomini, perché non ne ha mai conosciuti.
Resta sotto il grande albero dall’altra parte del prato.
Pregai Kamante di venirmi a svegliare, quando Lulu
fosse ricomparsa. Dopo qualche giorno, prima dell’alba,
mi chiamò.
Che gioia, era proprio Lulu che tornava alla sua vecchia
casa! Veniva avanti, si fermava, veniva avanti di nuovo.
Stava immobile, evidentemente si aspettava di incontrare
Kamante, non me.
Non cercò di scappare, però; mi guardava senza paura,
pareva avesse completamente dimenticato l’ingratitudine
che mi aveva dimostrato scomparendo all’improvviso.
Nel passarmi accanto dette un piccolo morso a un filo
d’erba, fece un salto aggraziato e proseguì verso il retro
della cucina, dove l’aspettava il suo mais.
Kamante, toccandomi il braccio con la punta delle dita,
indicò il bosco. Seguendo il suo sguardo vidi, sotto un
alto castagno, l’antilope maschio, una piccola figura
fulva al margine della foresta, con un bel paio di corna,
immobile come un tronco.
Per molto tempo Lulu continuò a venire a casa la mattina
presto. Rividi ancora qualche volta la figura del maschio
fra gli alberi, ma Kamante aveva ragione: non ebbe mai
il coraggio di arrivare fino alla casa.
Karen Blixen, La mia Africa, Feltrinelli
Leggo AD ALTA VOCE
Leggi il racconto in modo espressivo,
modificando il tono di voce e il ritmo della
tua lettura a seconda che si tratti di una
sequenza descrittiva (tono neutro e
ritmo costante) o di una sequenza
narrativa (prevedi qualche pausa
nei punti più emozionanti).
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