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L’IMPERO ROMANO
Il periodo di massimo splendore STORIA
Un Impero ricco e pacifico
Nel corso del I secolo d.C., l’Impero Romano raggiun-
se non solo la sua massima espansione ma anche il
suo periodo di massimo benessere.
Le province romane erano ben governate: i Romani vi
portavano le proprie leggi e la propria lingua, il latino,
ma consentivano anche che le popolazioni locali con- latino
servassero le proprie usanze, garantendo così la paci- Dal latino parlato deriva l’italiano, la
fica convivenza fra i popoli. lingua che ancora oggi si parla nel nostro
Inoltre, i Romani potenziarono la moderna rete stradale Paese. Grazie alla fusione fra il latino e le LA DISCIPLINA
lingue parlate dalle popolazioni di alcune
che collegava le varie province, perciò i commerci si province, ebbero origine il francese, lo
intensificarono. I prodotti dell’agricoltura e dell’artigia- spagnolo, il portoghese e il rumeno.
nato viaggiavano rapidi anche a bordo delle navi mer-
cantili: gli scambi commerciali via mare vennero addi-
rittura preferiti a quelli via terra, perché permettevano di
raggiungere territori molto lontani in minor tempo.
I principali porti erano quelli di Ostia, Brindisi e Taranto:
il primo vicino a Roma e gli altri sul Mar Ionio, più adatti
ai commerci con l’Oriente.
A quei tempi, Roma contava circa un milione di abi-
tanti, e molti erano patrizi che amavano vivere nel
lusso. Perciò, Roma importava soprattutto merci pre-
giate: ambra dalle province del nord, vino e marmo Un anello d’oro e
un vaso di vetro
dalla Grecia, lino dall’Egitto, legname e stoffe color romani, risalenti
porpora dalla Fenicia, seta dalla Cina. al I secolo d.C.
La moneta
Lo sviluppo dei commerci fu favorito dall’introduzione
della moneta come mezzo di pagamento, avvenuta
durante il periodo della Repubblica.
La prima moneta rotonda, l’asse, fu realizzata in rame.
In seguito vennero coniate le monete d’argento: il de-
nario, che valeva dieci assi, e il sesterzio, corrispon-
dente a due assi e mezzo.
All’epoca di Giulio Cesare apparve l’aureo, una mone- Le monete
romane.
ta d’oro che valeva venticinque denari.
Esercizi Pagine 163 e 165 Contenuti digitali 77