Page 85 - compiti per estate ita3 con narrativa
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– Ragazzo mio, non ho altro... – disse Geppetto
                 – A parte queste bucce.

                 – Allora mangerò una buccia – disse il burattino
                 e cominciò a masticare.

                 All’inizio faceva un po’ di smorfie, ma poi, una
                 dietro l’altra, le spolverò tutte.
                 Sistemata la pancia, Pinocchio si preoccupò dei
                 piedi. Piangeva che ne voleva un paio nuovi.

                 – Perché dovrei accontentarti? Per vederti di
                 nuovo scappar via di casa? – gli chiese Geppetto.
                 – Da oggi prometto che sarò buono.

                 – Dite tutti così, voi ragazzi, quando volete
                 qualcosa... – borbottò Geppetto.
                 – Ma io sono diverso dagli altri ragazzi. Sono

                 buono e dico sempre la verità. Prometto che
                 farò il bravo, davvero.
                 Geppetto faceva gli occhiacci, ma nel cuore si

                 sentiva sciogliere di compassione per il suo
                 povero Pinocchio ridotto così. Prese gli attrezzi
                 e ricavò da due pezzi di legno stagionato due
                 piedini agili e svelti.

                 – Per ricambiare quello che hai fatto per me,
                 voglio subito andare a scuola – disse Pinocchio.
                 – Bravo! – esclamò Geppetto contento.




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