Page 94 - compiti per estate italiano4 con narrativa
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Perché non avevo dato ascolto a chi mi consigliava
di non rimettermi in viaggio? Ripensai a Lilliput,
dove ero stato Quinbus Flestrin, l’Uomo Montagna,
alla facilità con cui mi ero trascinato dietro l’intera
flotta di Blefuscu, a tutti i momenti in cui mi ero
sentito il più grande e il più forte.
Ora ero io il lillipuziano, l’essere minuscolo e de-
bole... Tremavo all’idea che avrei potuto diventare
un bocconcino per quei denti smisurati.
Un enorme piede che stava per schiacciarmi mi
distolse dalle mie riflessioni. Uscii dal mio nascon-
diglio e mi misi a urlare agitando le braccia.
Il gigante guardò giù, mi vide e si mise a osservarmi
stupito e sospettoso, come uno che studia un ani-
maletto che vuole acchiappare senza farsi mordere
o graffiare. Poi allungò una manona e mi strinse
per la vita, sollevandomi vicino agli occhi. Stringeva
forte, ma capii che dovevo stare quieto perché se
mi fossi divincolato quello avrebbe stretto ancora di
più. Giunsi le mani con aria supplichevole e lo pre-
gai di non scaraventarmi a terra, come a volte si fa
con certi insetti che fanno un po’ schifo.
L’omone si stupì sentendomi parlare, sia pure in una
lingua sconosciuta, e mi portò di corsa dal fattore,
il suo padrone, che era il gigante di prima.
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