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IO, TU, NOI





                 CAPITOLO 15

                 LA STANZA DELLA CIOCCOLATA



                 Il signor Wonka estrasse un mazzo di chiavi, ne inserì una nella
                 serratura e aprì la porta. I ragazzi varcarono la soglia e... Ohhh!

                 Che vista stupefacente si aprì al loro sguardo!
                 Ai loro piedi si estendeva una bellissima valle. C’erano prati ver-
                 deggianti tra i quali scorreva un ampio fiume marrone. Verso la

                 metà del fiume c’era una formidabile cascata che si frantumava in
                 un ribollio vorticoso di spuma e schizzi. Sotto la cascata c’era una
                 grande matassa di enormi tubi di vetro che pendevano dall’alto.

                 Siccome erano trasparenti, si poteva seguire il turbolento percorso
                 del liquido al loro interno.
                 – Guardate là! – esclamò il signor Wonka saltellando. – È tut-
                 ta cioccolata della migliore qualità! In quel fiume c’è abbastanza

                 cioccolata da riempirci tutte le vasche da bagno del Paese! E guar-
                 date i miei tubi! Risucchiano la cioccolata e la trasportano negli
                 altri locali della fabbrica... Centinaia di migliaia di litri all’ora!

                 I ragazzi erano rimasti troppo stupiti per riuscire a dire alcunché.
                 Se ne stavano lì a bocca aperta, con gli occhi fuori dalle orbite.
                 D’un tratto l’aria si riempì di gridolini eccitati: – Guardate laggiù!

                 Che cosa sarà? Si muove, cammina! È una persona piccola piccola!
                 È un omiciattolo, vicino alla cascata!
                 Si misero a gridare tutti nello stesso tempo: – Perdindirindina, è

                 vero! Eccone altri due! Anzi tre, quattro, cinque!
                 – Ma sono esseri fantastici! Non sono più alti del mio ginocchio!
                 – Guardate che buffe capigliature!
                 Gli omiciattoli, non più grandi di bambolotti, fissavano i visitatori

                 dall’altra parte del fiume. Uno degli omini puntò il dito verso di
                 loro, poi si mise a bisbigliare qualcosa all’orecchio degli altri e tutti

                 scoppiarono in una sonora risata.
                 – Ma sono gente vera! Non è possibile! – esclamò Charlie.
                 – Certo che sono gente vera! – rispose il signor Wonka. – Sono
                 Umpa-Lumpa.

                                           Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani Editore

                          Vuoi scoprire le fantastiche avventure nella strabiliante fabbrica?
                                                   Continua la lettura del libro!

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