Page 59 - LIBROAGENDA 4_Laboratorio di scrittura
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RIASSUMERE
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                                                                                          Can Cagnone, impaurito, chiese
                 – Chi... Chi sei? – chiese Can Cagnone, guardando il nero                alla voce .................................................... .
                 del buio. La coda gli tremava senza sosta.
                 – Sono Gattopazzo, il gatto fantasma! – sibilò la voce.                  La voce rispose che era Gattopazzo,
                 – Gattopazzo, che vede nel buio! – disse ancora,
                 avvicinandosi. – Per esempio, vedo che hai la lingua fuori,              un gatto che vedeva anche nel
                 che hai un’orecchia su e una giù, e una grossa goccia di                 buio. Can Cagnone, invece, non

                 saliva che ti esce dalla bocca tremante... Invece tu non puoi            poteva vedere quanto Gattopazzo
                 vedere quanto sono grosso, le zampe forti che ho, le lunghe              fosse .................................. e come avesse
                 unghie affilate, la bocca grande e i denti aguzzi!
                 Can Cagnone guardava attentamente nell’oscurità, ma                      unghie ......................................................,
                 non vedeva niente: però sentiva quella voce inquietante,                 bocca ........................................ e i denti
                 e anche un fortissimo odore di gatto.                                    ...................................................................... .
                 – Co... co... cosa vuoi da me, Gattopazzo? – chiese.
                 – Voglio che lasci in pace Gigio e Piero: se non ubbidirai               Can Cagnone chiese a
                 tornerò qui ogni notte, nel buio, e ti graffierò gli occhi,              Gattopazzo .............................................

                 la lingua e la pancia. Tu non potrai difenderti, perché                  ............................................ . Gattopazzo
                 non mi vedi, mentre invece io sì!
                 – Va bene, va bene, Gattopazzo! – disse Can Cagnone                      gli rispose che doveva ..........................
                 con un filo di voce. – Farò come dici!                                   ........................................................................,
                 Nel buio il cane si accucciò e nessuno vedeva il pelo                    o sarebbe tornato ogni notte a
                 che gli tremava.                                                         tormentarlo.
                 Poi, di colpo, la lampadina si riaccese: forse una zampa                 Can Cagnone accettò.

                 di gatto aveva schiacciato l’interruttore...
                 Da quel giorno, Piero il gatto nero e Gigio il gatto grigio
                 vissero in pace, e il perché lo si capisce.
                 Roberto Piumini, Storie in un fiato, Einaudi Ragazzi




























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