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Storie d’inverno
                                       Storie d’inverno









                                                                  L’omino di neve


                                                                  C’era una volta un omino di neve. Era venuto su panciuto e
                                                                  candido con un taralluccio per naso, due bottoni per occhi
                                                                  e una pipa in bocca. Quando poi gli misero un cappello
                                                                  tutto sgualcito in testa, il pupazzo si guardò intorno con
                                                                  arroganza come se fosse il padrone del quartiere.

                                                                  I ragazzi ci giocarono intorno fino a sera e questo
                                                                  lo inorgoglì ancora di più, tanto che, quando se ne
                                                                  furono andati via, si rivolse al monumento di marmo che
                                                                  sorgeva in mezzo alla piazza e gli disse: – Non crederai
                                                                  mica di essere più bello di me? Io ho perfino la pipa!
                                                                  La statua, che era quella di un famoso condottiero
                                                                  dell’antichità, rise silenziosamente senza provare
                                                                  nemmeno a discutere le sciocchezze che l’omino di
                                                                  neve diceva. Ma un passero, che, si sa, è un uccellino

                                                                  dispettoso, andò a posarsi proprio sul cappello
                                                                  dell’omino e gli pizzicò il naso.
                                                                  – Non mancarmi di rispetto! – strillò il pupazzo.
                                                                  – E lasciami stare!
                                                                  Il passero non lo ascoltò e, al contrario, si accomodò
                                                                  meglio sul cappello perché aveva deciso di passare lì
                                                                  la notte, che si annunciava lunga e fredda.

                                                                  Intanto la luna non si vedeva più in cielo e l’omino, per
                                                                  consolarsi, le rivolse la parola dicendo: – Non pare anche
                                                                  a te che io sia una persona importante?








                       Un pupazzo... per tutte le stagioni!


                          Hai mai realizzato un pupazzo di neve? Anche se non ti è mai capitato,
                         immagina come ti piacerebbe “costruirlo” e disegnalo. Poi, su un foglio
                         a parte, scrivi un breve testo per descriverlo (senza dare troppi indizi!).

                         Alla fine, lavorate tutti insieme: posizionate i disegni al centro dell’aula
                         ed estraete a sorte una descrizione a testa. A turno, ciascuno leggerà la
                         descrizione che ha estratto e proverà ad abbinarla al pupazzo giusto.



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