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IL RACCONTO FANTASTICO
                                                                  L A F A V O L A M O DE R N A  I L  R A C C O N TO  FA N T A S T I C O
                                                                  LA FAVOLA MODERNA























                 Una mamma speciale
                 Per molti giorni il gatto nero grande e grosso rimase sdraiato
                 accanto all’uovo, proteggendolo con tutta la delicatezza delle

                 sue zampe pelose. La sera del ventesimo giorno Zorba stava
                 dormicchiando e perciò non si accorse che l’uovo si muoveva.
                 Lo svegliò un solletichino alla pancia. Aprì gli occhi e non poté
                 evitare un sussulto quando si accorse che, da una crepa nel
                 guscio, appariva e scompariva una puntina gialla.
                 Zorba prese l’uovo tra le zampe anteriori e così vide che il pulcino
                 beccava fino ad aprirsi un varco attraverso il quale fece capolino

                 la sua minuscola testa umida e bianca.
                 – Mamma! – stridette il piccolo gabbiano.
                 Zorba non seppe che cosa rispondere. Il piccolo, ormai fuori
                 dall’uovo, cercò di fare qualche passo ma crollò accanto alla
                 pancia di Zorba.
                 – Mamma! Ho fame! – stridette, beccandogli la pelliccia.
                                                                                                     Stare bene
                 Che cosa poteva dargli da mangiare? Sapeva che i gabbiani si                        S  t a re b e n e
                 nutrono di pesce, ma dove lo trovava lui adesso un pezzo di pesce?                  INSIEME
                 In preda alla disperazione, ricordò che il pulcino era un uccello                   Questo romanzo

                 e che gli uccelli mangiano gli insetti. Uscì sul balcone e aspettò                  non vuole solo divertire
                 pazientemente che una mosca arrivasse a tiro delle sue grinfie.                     i lettori, ma anche far
                 Non tardò a catturarne una e a consegnarla all’affamato.                            pensare all’importanza
                 Il piccolo prese la mosca nel becco e, chiudendo gli occhi, la                      della solidarietà, alla
                 ingoiò. Soddisfatto, fece un ruttino e si rannicchiò stretto stretto                curiosità nel conoscere chi
                 al ventre di Zorba.                                                                 è diverso da noi, alla difesa
                 – Ho sonno, mamma! – stridette.                                                     dell’ambiente. L’autore vuole

                 – Senti, mi dispiace, ma io non sono la tua mamma... – miagolò                      farci capire che abbiamo
                 piano Zorba.                                                                        una grossa responsabilità
                 – Certo che sei la mia mamma. E sei una mamma molto buona –                         nei confronti della Terra e di
                 rispose il pulcino chiudendo gli occhi.                                             tutti i suoi abitanti. Parlatene
                                                                                                     insieme in classe.
                 Luis Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Salani Editore

                                                                                                                                   97
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