Page 56 - LE AVVENTURE DI GIAN BURRASCA
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– No, non scendo. Qui l’aria è più fresca e poi... si
          impara che cosa danno per pranzo ai poveri ragazzi
          del collegio.
          – Scendi, dai! Non capisci che sono venuta per

          farti uscire dalla prigione?
          Sentendo queste parole, sono sceso: non c’era più
          ragione di starmene appollaiato lassù.
          La signora Geltrude sembrava incuriosita dalle
          parole che avevo pronunciato: – Cosa volevi dire
          della minestra del venerdì?

          Io le ho raccontato tutto e, con mia grande sor-
          pre sa, lei mi ha accompagnato dal marito dicendo:
          – Ri peti tutto a lui!
          Io ho ripetuto tutto, parola per parola, al direttore,
          che ha fatto chiamare subito il cuoco e il suo aiu-

          tante. Ho ripetuto ancora una volta quel che avevo
          visto e, con mia grande meraviglia, il cuoco si è
          messo a ridere: – È vero, Giannino ha visto quel
          che racconta, ma era solo uno scherzo. Quando
          arriva un aiutante nuovo, gli faccio sempre lo
          scherzo della minestra fatta con l’acqua in cui ha

          lavato i piatti di diversi giorni!
          Così sono tornato tra i miei compagni, che mi han -
          no festeggiato molto per non avere fatto la spia.





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