Page 196 - InvestigaTesto_Antologia5
P. 196
ORA SO COME FUNZIONA IL TESTO ARGOMENTATIVO
Leggi il testo, poi applica le tue conoscenze sul testo argomentativo
per svolgere le attività.
ARTE O VANDALISMO?
I graffiti: che cosa sono?
Si vedono dappertutto: sui muri delle case, sulle arcate dei ponti, lungo le strade,
nelle stazioni della metropolitana, sui cartelli stradali, sui vagoni ferroviari.
A volte sono scritte buffe, disegni simpatici, ghirigori colorati che mettono alle-
gria; altre volte sono segnacci senza alcun significato, che sporcano e creano di-
sagio. Compaiono qua e là come per magia. Chi li fa? E perché se ne va in giro di
notte per la città “armato” di una bomboletta spray?
Cominciò tutto a New York
Le prime scritte apparvero a New York verso il 1970, sui muri dei quartieri peri-
ferici in cui vivevano gli afroamericani: scritte enormi, coloratissime e aggressive
per esprimere la rabbia di quei giovani, negli anni in cui era forte la loro lotta per
ottenere gli stessi diritti dei bianchi. Nel tempo, questa forma di espressione ha
in parte perso il significato che aveva alle origini.
Perché scrivere sui muri oggi?
Per tante ragioni. Dicono gli autori: per esprimere la propria fantasia, per colorare
le città grigie e anonime, per incuriosire. Ma anche, diciamo noi, per il gusto di
sporcare e danneggiare. Chi imbratta i muri appena intonacati o i segnali
stradali non rispetta ciò che appartiene a tutti perché è pubblico.
Vandali e writers
Ma quella dei graffiti è anche una forma d’arte, proprio come può es-
serlo un dipinto o una scultura: i graffitari “seri” si fanno chiamare
writers (scrittori) proprio per non essere confusi con i vandali.
I writers scrivono il loro nome con lettere sempre più grandi, origi-
nali ed elaborate fino a trasformarlo in un disegno. Non dipingono
mai su monumenti storici e artistici o sui muri degli edifici religiosi
e non scrivono parole o frasi volgari.
194