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ORA SO COME FUNZIONA                                       IL TESTO ARGOMENTATIVO







                  Leggi il testo, poi applica le tue conoscenze sul testo argomentativo

                  per svolgere le attività.




                                        ARTE O VANDALISMO?





                      I graffiti: che cosa sono?
                      Si vedono dappertutto: sui muri delle case, sulle arcate dei ponti, lungo le strade,
                      nelle stazioni della metropolitana, sui cartelli stradali, sui vagoni ferroviari.
                      A volte sono scritte buffe, disegni simpatici, ghirigori colorati che mettono alle-
                      gria; altre volte sono segnacci senza alcun significato, che sporcano e creano di-
                      sagio. Compaiono qua e là come per magia. Chi li fa? E perché se ne va in giro di

                      notte per la città “armato” di una bomboletta spray?

                      Cominciò tutto a New York

                      Le prime scritte apparvero a New York verso il 1970, sui muri dei quartieri peri-
                      ferici in cui vivevano gli afroamericani: scritte enormi, coloratissime e aggressive
                      per esprimere la rabbia di quei giovani, negli anni in cui era forte la loro lotta per
                      ottenere gli stessi diritti dei bianchi. Nel tempo, questa forma di espressione ha
                      in parte perso il significato che aveva alle origini.


                      Perché scrivere sui muri oggi?

                      Per tante ragioni. Dicono gli autori: per esprimere la propria fantasia, per colorare
                      le città grigie e anonime, per incuriosire. Ma anche, diciamo noi, per il gusto di
                      sporcare e danneggiare. Chi imbratta i muri appena intonacati o i segnali
                      stradali non rispetta ciò che appartiene a tutti perché è pubblico.


                      Vandali e writers
                      Ma quella dei graffiti è anche una forma d’arte, proprio come può es-
                      serlo un dipinto o una scultura: i graffitari “seri” si fanno chiamare
                      writers (scrittori) proprio per non essere confusi con i vandali.

                      I writers scrivono il loro nome con lettere sempre più grandi, origi-
                      nali ed elaborate fino a trasformarlo in un disegno. Non dipingono
                      mai su monumenti storici e artistici o sui muri degli edifici religiosi
                      e non scrivono parole o frasi volgari.






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