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PAROLE PER CRESCERE
NEL TEMPO
Coro: Saporito il pane e il vino che ha venduto il contadino, gustosissimo il brasato che
ti vendono al mercato!
Briganti: (Insieme) Ma assai più saporite, gradite, prelibate quelle che il brigante si è rubate!
Coro: Splende l’oro nel cassetto, il prudente gioielliere se lo guarda con piacere...
Briganti: Ma molto più preziosi, brillanti, eleganti sono i gioielli rubati dai briganti!
(I briganti mangiano e bevono.)
Cane: Sentito? Son briganti! Brutta gente feroce!
Gatto: Non mi piace per niente, no, proprio non mi piace!
Gallo: Gente terrorizzante, pericolosa e truce!
Asino: Ma la casa è accogliente, calda, piena di luce... Il cibo abbondante, la pentola che
cuoce... Basta con queste chiacchiere, mi è venuta un’idea! (Gli animali confabulano.)
Coro: Gli animali, a ben pensare, hanno un’arma assai potente, hanno un’arma eccezio-
nale, che può essere vincente! Su ascoltiamo attentamente questi quattro bisbiglianti!
Asino: Grideremo tutti insieme, strilleremo orribilmente, miagolii, chicchirichii, ragli e
abbaiamenti...
Gallo: Moriranno di spavento i lestofanti...
Cane: Tremeranno di paura, quei briganti... (Si mettono in posizione, dietro la finestra.)
Gnone: Sono sazio! Che mangiata!
Fionda: Io strapiena! Che bevuta!
Lupina: Io mi sento un po’ assopita...
Pusto: Dopo il vino, un pisolino... (I briganti dormono appoggiati al tavolo. Scoppia il terribile fra-
stuono di versi animali. I briganti si svegliano terrorizzati, urlano e fuggono.)
SCENA Coro: Mangi chi aveva fame, chi aveva sete beva, si faccia festa insieme in questa casa nuova!
TERZA (Gli animali mangiano. Musica allegra che diminuisce.)
Cane: E adesso una dormitina! (Gli animali si mettono a dormire.)
Gatto: Ma un occhio va tenuto sempre aperto, lo diceva mio nonno, micio esperto...
Narratore: Intanto i briganti da lontano guardano la casa silenziosa e pensano che gli
esseri misteriosi che li hanno spaventati forse ormai se ne saranno andati.
(I briganti confabulano indicando la casa e tendendo l’orecchio.)
Lupina: Ho un’idea, qualcuno vada a vedere.
Gnone, Fionda e Lupina: Tocca a te, Pusto.
Pusto: Ma io sono il più pauroso!
Gnone: Certo, capisci, essendo il più pauroso, ti accorgerai meglio di tutti noi se c’è qual-
cosa là, di misterioso. (Pusto cammina circospetto verso la casa. Musica misteriosa.)
Pusto: Che silenzio... Il silenzio è il suono che fa chi non c’è, dunque non c’è nessuno...
Guarda, c’è una brace accesa nel focolare... adesso la riattuzzo... riattozzo... come si dice?
Coro: Riattizzo! (Pusto allunga le mani, ma il gatto miagola e lo graffia, il gallo gli salta in testa, il cane
gli morde la gamba e l’asino gli dà un calcio. Pusto scappa gridando e finisce tra le braccia dei briganti.)
Pusto: Ahi ahi, che paura! Ohi ohi, che spavento! (Ansima e trema.)
Lupina: Cosa c’è, cos’hai visto?
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