Page 22 - PAROLA DI LIBRO 5 - LETTURE
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BIOGRAFIA E AUTOBIOGRAFIA


                                                    La mia Norvegia
                TRACCE DI STORIA


              I racconti biografici possono         Tutte le mie vacanze estive, dai quattro ai diciassette anni (cioè dal
              essere anche importanti               1920 al 1932), furono un idillio. E questo perché, ne sono certo, anda-
              documenti storici, perché             vamo sempre nel medesimo luogo idilliaco: la Norvegia. Noi eravamo
              ci permettono di ricavare             di puro sangue norvegese. Così che l’andare là ogni estate era un po’
              informazioni esplicite (cioè
              spiegate chiaramente) o               come tornare a casa.
              implicite (cioè che possiamo          Già il viaggio era un avvenimento. A quei tempi non c’erano aeroplani
              dedurre) sui luoghi, le               di linea, perciò il viaggio durava quattro giorni.
              abitudini e le condizioni di          Eravamo una specie di esercito: tra fratelli e sorelle, mia madre, la
              vita sia del personaggio sia          Tata e un paio di amiche delle mie sorelle, eravamo dieci.
              del Paese in cui si trova.            Non so proprio come mia madre ce la facesse. Doveva scrivere in
                                                    anticipo delle lettere per prenotare i posti in treno, sul battello e

                                                    in albergo. Doveva assicurarsi che avessimo abbastanza calzoncini,
              COME FUNZIONA                         magliette, scarpe, costumi da bagno e fare i bagagli doveva essere
                   l’autobiografia                  un incubo. Tutto veniva accuratamente pigiato in sei enormi bauli e,

                 Rispondi.                          quando il giorno della partenza arrivava, tutti e dieci, più la nostra
                •  Chi è l’autore                   montagna di bagagli, ci mettevamo in marcia. Su e giù per treni, taxi
                   dell’autobiografia?              e battelli per raggiungere Oslo, la capitale della Norvegia.
                   Sai di chi si tratta?            La traversata da Newcastle a Oslo prendeva due giorni e una notte
                •  Quale periodo della              e, se c’era mare mosso, veniva il mal di mare a tutti, meno che alla
                   sua vita racconta?               nostra impavida mamma.
                •  Che tipo di                      La mattina dopo ci alzavamo tutti presto, ansiosi di proseguire il viaggio.
                   informazioni puoi
                   ricavare circa i mezzi di        Così, dopo una rapida colazione, il nostro piccolo esercito raggiungeva
                   trasporto che si usavano         il porto di Oslo. Là salivamo a bordo di un battello costiero.
                   in quel periodo storico?         Adoravamo questa parte del viaggio. Il valoroso battellino, con la sua
                                                    unica alta ciminiera, avanzava nelle acque calme del fiordo, attraccando
                                                    più o meno ogni ora a piccoli imbarcaderi di legno dove gruppetti di
                                                    paesani erano in attesa di amici o pacchi o lettere.

                                                    Nel tardo pomeriggio sbarcavamo finalmente sull’isola di Tjøme. Per
                                                    noi era il luogo più meraviglioso della Terra.
                                                                                                    Roald Dahl, Boy, Salani Editore






















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