Page 114 - compiti per estate italiano4 con narrativa
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Non mi liberai mai, invece, del tormen-
                             to delle mosche. Grosse come uccelli,
                              mi assordavano con il loro ronzio, mi
                              venivano addosso pungendomi la

                               faccia, lasciavano dappertutto tracce
                                   sporche, invisibili agli altri ma
                                    che io vedevo benissimo. Erano
                                    una vera e propria ossessione e
                                         mi difendevo infilzandole
                             con la mia spada, con un’abilità che

                            suscitava l’ammirazione
                           dei presenti.


              Anche senza gli scherzi del nano, la mia

              vita in quel paese di giganti era spesso
              difficile o addirittura in pericolo. Subii
              persino l’attacco di una trentina di vespe,
              forse attratte dal dolcetto che stavo
              mangiando, e anche in quell’occasione
              dovetti ringraziare la mia spada. Ne

              affettai quattro e le altre fuggirono. Un
              pomeriggio, mentre passeggiavo nel parco,
              cominciò improvvisamente a grandinare
              e io, nonostante mi fossi riparato sotto una siepe,
              mi ritrovai pieno di lividi e tutto dolorante.




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