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PAROLE PER CRESCERE

               NEL TEMPO


                                                                              IL TRIONFO





                                                                Ai tempi degli antichi Romani, dopo una spedizione
                                                                militare conclusa con una vittoria importante l’esercito
                                                                e il comandante tornavano a Roma, dove si celebrava
                                                                il loro trionfo.
                                                                I magistrati e i senatori accoglievano il generale vit-
                                                                torioso, che procedeva su un cocchio tirato da cavalli
                                                                bianchi, con una veste di porpora e oro.
                                                                L’esercito sfilava portando il bottino tolto al nemico
                                                                (armi, gioielli, denaro, opere d’arte...) e pannelli dipin-
                                                                ti che illustravano le battaglie vinte e le città conqui-
                                                                state; seguivano i nemici prigionieri incatenati.
                                                                Lungo il percorso del corteo, una folla immensa ap-
               L’Arco di Tito (Roma) risale al I secolo d.C.    plaudiva; strade, templi, case e palazzi erano festosa-
               L’arco di trionfo era solitamente costruito      mente addobbati.
               per celebrare una vittoria in guerra.





              IL PRIMO VIAGGIO A ROMA




               Da bambino avevo sognato tante volte di poter, un giorno, com-
               piere imprese da eroe, in nome dell’impero. Questo desiderio
               nacque in me quando accompagnai a Roma mio padre, umile

               agricoltore, per vendere il nostro vino.
               La città era splendida, ricca di palazzi magnifici. Il foro era colmo
               di gente, sembrava un formicaio. Appena arrivati, io e mio padre
               cercammo un buon posto nella piazza dove fermarci con il carro
               e mettere in mostra le nostre anfore di vino. Improvvisamen-
               te esclamai: – Guarda, papà, dove stanno correndo tutte quelle
               persone?

               Mio padre rispose: – Sembra che stiano andando a vedere qual-
               cosa, vai anche tu!
               Così,  seguendo  la  folla,  assistetti allo  spettacolo  più  entusia-
               smante e meraviglioso della mia vita. Per la strada sfilavano uo-
               mini avvolti in mantelli rossi fiammanti, seguiti da trombettieri
               che suonavano. Dietro di loro c’erano i nemici catturati e schiavi
               che portavano bauli dorati colmi di gioielli, oro, pietre preziose,
               poi ancora soldati nelle loro luccicanti armature e un carro ornato
               da ghirlande di fiori, che trasportava un uomo salutato da tutti.



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