Page 209 - PAROLA DI LIBRO 5 - LETTURE
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LA MIA PROVA
11 sca. Fece in modo che la faccia superiore dei blocchi s’inclinasse verso l’interno:
12 così, ogni cerchio successivo era più stretto del precedente. Fila dopo fila, il muro
13 circolare si chiuse, finché restò solo un’apertura centrale, in alto. Nanaq sagomò
14 un blocco di ghiaccio e lo incuneò esattamente nell’apertura, chiuse anche lì le
15 fessure e guardò la sua opera.
16 Quello era il primo igloo che faceva da solo. Ne era molto soddisfatto, benché aves-
17 se più di un difetto: era piccolo e non era il più bello che fosse mai stato costruito.
18 Nanaq entrò nella sua casa di ghiaccio passando per la stretta apertura che aveva
19 lasciato come porta. Si accorse così che avrebbe dovuto costruire anche un cor-
20 ridoio, per conservare meglio il calore e per essere più protetto all’interno. Ma era
21 troppo stanco per tagliare altri blocchi e così prese dallo zaino una coperta di pelle
22 di foca, la stese a terra e ci si sdraiò sopra. Si addormentò e dormì come un sasso.
23 Lo svegliò qualcuno che sbuffava e grattava contro l’igloo. Nanaq spalancò gli oc-
24 chi spaventato, perché sapeva che nel suo mondo bianco erano più i pericoli che
25 le novità piacevoli. Infatti il muso di un orso polare si affacciò dalla stretta porta per
26 guardare all’interno. Il ragazzo si rannicchiò svelto contro la parete, allontanandosi
27 il più possibile dal predatore. Per sua fortuna fu rapido: una zampa bianca e pelo-
28 sa s’infilò nell’igloo e artigli affilati agganciarono la coperta dove lui stava disteso
29 un attimo prima. La coperta sparì all’esterno e subito dopo la zampa dell’orso era
30 di nuovo dentro a cercare la sua preda.
31 Terrorizzato, Nanaq tirò fuori il coltello del capo villaggio e restò immobile. Poi la
32 zampa si ritrasse e il ragazzo respirò di sollievo. Non sentì nulla per qualche mi-
33 nuto e cominciava già a pensare che l’orso se ne fosse andato, quando un colpo
34 fortissimo fece tremare la capanna di ghiaccio. Nanaq capì subito che cosa stava
35 cercando di fare l’animale: si sarebbe lanciato con le zampe anteriori contro il ri-
36 paro fino a farlo cedere. Le cariche si ripeterono l’una dopo l’altra, finché il crollo
37 fu vicino. A un tratto, però, l’orso smise di gettarsi contro l’igloo e il suo ansimare
38 si fece sempre più lontano, fino a scomparire del tutto.
39 Nanaq si arrischiò a dare un’occhiata all’esterno. Vide la sua coperta a terra e l’or-
40 so bianco, ormai lontano, che inseguiva sul ghiaccio una sagoma nera: una foca. Il
41 ragazzo ringraziò gli spiriti per quell’aiuto inaspettato e completò il suo rifugio con
42 un corridoio e una porta di ghiaccio, che l’avrebbero protetto meglio.
43 Quando ebbe finito, gli venne fame e volle pescare. Camminò nella direzione in cui
44 era fuggita la foca, perché là avrebbe certo trovato ghiaccio meno spesso e sa-
45 rebbe riuscito a praticarvi un foro per gettare la lenza in acqua. Non fece neanche
46 mille passi che trovò addirittura un foro già fatto. Calò l’amo, ma nessun pesce
47 pareva voler abboccare. Poi accadde di nuovo quella strana cosa: la sagoma nera
48 di una foca attraversò sott’acqua l’apertura nel ghiaccio e lui sentì chiaramente
49 qualcuno che lo chiamava: – Nanaq!
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