Page 79 - PAROLA DI LIBRO 5 - LETTURE
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IL RACCONTO DI FANTASCIENZA




               Tommy la squadrò con aria di superiorità: – Ma non è una scuola come la
               nostra! Questo è un tipo di scuola molto antico.
               – Beh, io non so che specie di scuola avessero, tanto tempo fa, ma di certo               Ci    RAGIONO
               dovevano avere un maestro!                                                                  Che cosa pensi

               – Certo che avevano un maestro, ma non era un maestro regolare. Era un uomo.                della scuola
               – Un uomo? Come faceva un uomo a fare il maestro?                                           immaginata
               – Spiegava le cose ai ragazzi, assegnava dei compiti e faceva delle domande.                dall’autore? Ti
               – Ma va’! Un uomo non può saperne quanto un maestro. E comunque io non                      piacerebbe avere
               lo vorrei un estraneo in casa mia.                                                          la scuola in casa
               Tommy rise a più non posso: – Non sai proprio niente, Margie. Gli insegnanti                tua? Confronta
                                                                                                           le tue opinioni
               non vivevano in casa con gli allievi. C’era un edificio speciale e tutti i ragazzi          con quelle dei
               andavano là.                                                                                compagni.
               Margie stava leggendo con curiosità il libro su quella buffa scuola quando la

               mamma chiamò: – Margie! A scuola!
               L’aula era proprio accanto alla sua cameretta, e l’insegnante meccanico la
               stava aspettando. Era in funzione sempre alla stessa ora, tutti i giorni tranne
               il sabato e la domenica.
               Lo schermo era illuminato e diceva: – Oggi la lezione di aritmetica riguarda
               l’addizione delle frazioni proprie. Prego inserire il compito di ieri nell’appo-
               sita fessura.

               Margie obbedì, con un sospiro. Stava pensando alle vecchie scuole di un
               tempo. Ci andavano i ragazzi di tutto il quartiere, ridevano e vociavano nel
               cortile, sedevano insieme in classe, tornavano a casa insieme alla fine della
               giornata. Imparavano le stesse cose, così potevano darsi una mano a fare i
               compiti e parlare di quello che avevano da studiare.
               Chissà, stava pensando, come si divertivano!

                                                          Isaac Asimov, Il meglio di Asimov, vol. I, Mondadori
































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