Page 5 - Parole per il mondo PIÙ - Guida
P. 5
Parte prima – APPRENDERE UNA L2
neoarrivati, che per età si inseriscono magari in una classe quarta o
quinta, e talvolta in corso d’anno. Nel momento in cui arrivano, non pos-
siedono neppure le conoscenze di italiano minime indispensabili per
comunicare e intanto si trovano immersi in un universo di suoni estranei,
di input linguistici non mediati, costretti a cercare di imparare la nuova
lingua attraverso l’apprendimento delle diverse discipline e le discipline
attraverso una lingua sconosciuta.
La varietà dei bisogni dei bambini stranieri e le loro difficoltà rispetto
alla scuola e all’apprendimento della L2 sono influenzate da ulteriori
variabili, che vanno dalle caratteristiche della lingua e cultura di origine
al livello di sviluppo cognitivo e linguistico nella lingua madre, dal livello
socio-economico della famiglia a quello dell’ambiente di vita in Italia.
Non possiamo dimenticare che in Italia ci sono zone in cui gli scambi
comunicativi quotidiani avvengono ancora in gran parte attraverso il
dialetto o le parlate locali. In tali contesti, i bambini stranieri ricevono
per lo più un input linguistico non standard e si costruiscono un’inter-
lingua coniata su parole e strutture frasali diverse da quelle standard,
dovendo così apprendere due nuove lingue: il “parlato quotidiano” e la
“lingua scritta” che la scuola propone.
Va tenuto anche presente che i neoarrivati hanno urgente bisogno di
imparare la lingua e vogliono impararla, ma sono spaventati, disorien-
tati dall’universo di suoni sconosciuti che colpiscono le loro orecchie e
che la loro mente cerca faticosamente di decifrare. La risposta a tutto
questo deve essere da una parte il rispetto della “fase del silenzio”,
senza forzature di coinvolgimento e richiesta di prestazioni, dall’altra
invece la massima disposizione all’ascolto di qualsiasi segnale, cer-
cando di cogliere anche i più piccoli tentativi di produzione linguistica,
per innestare su quelli il percorso di apprendimento guidato.
Saldare l’input di apprendimento, “la lezione”, all’esile filo del loro italiano,
che per quanto povero e fuori dalle regole è comunque un’interlingua di
avvicinamento al traguardo, ci consente di legare l’ignoto al noto, pre-
condizione fondamentale in qualsiasi processo di apprendimento. E ci
consente altresì di evitare il rischio che l’input di apprendimento non entri
nei circuiti percettivi, e di conseguenza cognitivi, del bambino.
Lingua madre, lingua straniera e lingua due
Secondo le definizioni e le distinzioni di molti studiosi, mentre una lin-
gua straniera (LS) è una lingua diversa dalla propria lingua madre (L1),
7